Ti mancano uno o più dei tuoi denti naturali, e stai pensando di ricorrere ad un moderno impianto in titanio per rimpiazzarli?
Ottima scelta: l’Implantologia moderna offre diverse tecniche chirurgiche per il posizionamento degli impianti dentali, ciascuna progettata per rispondere a specifiche condizioni anatomiche e cliniche del paziente.
La scelta della tecnica chirurgica dipende da fattori come la qualità e quantità dell'osso disponibile, la posizione dell'elemento da sostituire, le condizioni dei tessuti molli e le caratteristiche anatomiche individuali.
Le principali metodiche chirurgiche si dividono in tecniche convenzionali e avanzate, con approcci che vanno dalla chirurgia tradizionale a lembo alle innovative procedure mini-invasive guidate da computer.
L'evoluzione tecnologica ha permesso lo sviluppo di protocolli chirurgici sempre più precisi e conservativi, riducendo significativamente traumatismi, tempi di guarigione e discomfort post-operatorio per i pazienti.
Leggi questa pagina scritta dal Dott. Alberto Longo, Medico Chirurgo Odontoiatra, per scoprire tutte le tecniche disponibili per posizionare correttamente un impianto dentale, col minimo disagio per il paziente e con le migliori garanzie di tenuta a lungo termine.
Che cos'è un impianto dentale?

Un impianto dentale è un sostituto biocompatibile di un dente naturale, progettato e realizzato per rimpiazzare, nel modo più naturale possibile, la mancanza di uno o più elementi dentali originari, che si sono perduti per molteplici cause (carie, malattia parodontale, traumi, ecc.).
L'impianto dentale si basa sul principio dell'osteointegrazione, cioè della capacità del tessuto osseo di integrare elementi biocompatibili esterni all'organismo, formando delle strutture coese che sono per l'appunto 'integrate' nella matrice ossea.

Questa integrazione avviene senza interposizione di tessuto fibrotico, e il legame è dunque diretto tra le cellule ossee e il materiale biocompatibile inerte.
Questo legame è dato dalla caratteristica di alcune leghe di titanio medicale, capaci di ossidarsi superficialmente e iniziare così un complesso processo d'integrazione con la matrice ossea, composta da collagene e fosfato di calcio (idrossiapatite).
Il principio dell'osteointegrazione è noto alla Medicina sin dagli anni '50 del 1900, quando il Prof. Per-Ingvar Brånemark dell'Università di Göteborg scoprì, casualmente, che alcune camere ottiche in titanio lasciate nelle ossa di alcuni conigli di laboratorio divenivano, nel tempo, impossibili da estrarre.
La nascita dell'Implantologia moderna sugli esseri umani è partita già dagli anni '60, ma solo verso la fine dello scorso secolo la tecnologia ed i costi delle attrezzature hanno permesso un suo progressivo sviluppo, divenendo per molte situazioni il gold standard per il rimpiazzo dei denti naturali perduti.
Com'è fatto un impianto dentale?

Un impianto dentale è una struttura concettualmente semplice, formata da tre parti:
- Una vite endossea (chiamata anche fixture), cioè una particolare vite in titanio medicale (o una sua lega) che, inserita nell'osso alveolare (l'osso che contiene l'alveolo dei denti), simula l'attacco della radice naturale;
- Un moncone, chiamato anche abutment, che collega la vite endossea alla corona sintetica;
- Una corona sintetica, cioè la parte visibile dell'impianto, che ha il compito di simulare l'estetica e la funzionalità della corona naturale del dente

Questi tre elementi formano una struttura coesa che, una volta guarita grazie all'osteointegrazione, renderà l'impianto solidamente agganciato all'osso alveolare, capace di sopportare la pressione masticatoria e ridare bellezza estetica al sorriso.
Quali sono le tecniche chirurgiche fondamentali per l'implantologia?
Le metodiche di implantologia prevedono principalmente due approcci chirurgici fondamentali, che determinano il protocollo di guarigione e i tempi di riabilitazione protesica.
La tecnica 'Two Stage' (a due fasi chirurgiche) rappresenta il protocollo tradizionale più collaudato e prevede una prima fase 'sommersa' con inserimento dell'impianto e sutura sottomucosa.
Durante questa prima fase, l'impianto viene completamente coperto dalla gengiva e lasciato guarire indisturbato per un periodo di 3-6 mesi necessario per l'osteointegrazione.
La seconda fase chirurgica prevede la riapertura della mucosa dopo il periodo di guarigione e l'avvitamento del moncone (abutment) sull'impianto osteointegrato, con la realizzazione della corona sintetica che andrà a ripristinare la funzionalità e l'estetica del dente mancante.
Questo approccio, considerato come tecnica di riferimento in condizioni di normalità, garantisce condizioni ottimali per l'osteointegrazione, poiché l'impianto non subisce alcun carico durante la fase critica di guarigione, ed è dunque la scelta che, se non vi sono altre esigenze o considerazioni cliniche, è tendenzialmente quella ideale.
La tecnica One Stage (a fase unica) prevede invece l'inserimento dell'impianto che viene lasciato transmucosa, con la testa dell'impianto emergente attraverso la gengiva.
L'approccio One Stage riduce il numero di interventi chirurgici e accelera i tempi di trattamento, ma richiede condizioni anatomiche favorevoli e un'attenta valutazione della stabilità primaria.
Non esiste una tecnica migliore dell'altra: il corretto processo chirurgico è deciso dal Medico Odontoiatra, che deve valutare la peculiare condizione clinica del paziente.
Come si esegue la chirurgia implantare tradizionale?
L'impianto dentale con metodo classico (Two Stage) rappresenta la tecnica chirurgica più consolidata e sicura, seguendo protocolli standardizzati e ampiamente documentati da una grande produzione scientifica internazionale.
La procedura inizia con l'incisione della gengiva per creare un lembo muco-periostale che permette l'accesso diretto all'osso alveolare.
Dopo aver delicatamente scollato i lembi gengivali, il sito implantare viene preparato attraverso una serie di frese ossee calibrate che creano progressivamente un'osteotomia (un foro nell'osso) delle dimensioni esatte dell'impianto da inserire.
La sequenza di fresaggio inizia con frese di piccolo diametro e procede gradualmente fino alle dimensioni finali, rispettando protocolli specifici di velocità, irrigazione e coppia pressoria, il tutto per evitare il surriscaldamento dell'osso che comporterebbe una sua necrosi (con fallimento dell'impianto stesso).
La vite endossea viene quindi inserita nell'osteotomia con una chiave dinamometrica che controlla la coppia di inserimento, parametro fondamentale per valutare la stabilità primaria.
Dopo l'inserimento, viene posizionato un tappo chirurgico e i lembi gengivali vengono riposizionati e suturati per coprire completamente l'impianto per circa 3-6 mesi, il tempo necessario ai processi metabolici della matrice ossea per dare luogo al complesso processo di osteointegrazione.
Grazie all'anestesia locale moderna, l'intervento è completamente indolore per il paziente, e ha una durata tipica di circa 30-60 minuti per singolo impianto.
Che cos'è la Chirurgia Implantare transmucosa?
L'impianto dentale transmucosa, chiamato anche mini-invasivo o flapless, rappresenta l'evoluzione più moderna della tecnica chirurgica implantare.
Questa metodica prevede la foratura diretta dell'osso attraverso la gengiva senza incisione e sollevamento del lembo muco-periostale, come avviene necessariamente invece per la tecnica tradizionale.
La precisione dell'intervento è garantita dalla pianificazione digitale 3D basata su TAC Cone Beam e dall'utilizzo di dime chirurgiche personalizzate, costruite esattamente per la struttura mandibolo-mascellare del paziente.
La dima chirurgica viene progettata al computer mediante software specifici che ricostruiscono virtualmente l'anatomia del paziente e simulano l'inserimento dell'impianto: questo guida con precisione millimetrica la posizione, l'inclinazione e la profondità di inserimento della vite endossea.
La tecnica transmucosa offre vantaggi significativi: minima perdita di sangue, assenza di punti di sutura, guarigione più rapida e minor dolore post-operatorio.
Il trauma tissutale ridotto si traduce in minor gonfiore, minor rischio di complicanze e un decorso post-operatorio più confortevole per il paziente.
Tuttavia, questa tecnica richiede condizioni anatomiche favorevoli, tessuti gengivali sani e un'esperienza chirurgica specifica per garantire risultati ottimali, pertanto non può sempre essere utilizzata.
Quando è necessaria la Chirurgia Ricostruttiva Pre-implantare?
La Chirurgia Ricostruttiva ossea rappresenta una fase fondamentale quando la quantità o qualità dell'osso disponibile risulta insufficiente per il posizionamento degli impianti, che hanno invece bisogno di condizioni precise per poter essere eseguiti.
Il riassorbimento osseo conseguente alla perdita dentale, oppure anche alla malattia parodontale, può compromettere significativamente la possibilità di inserire impianti in condizioni di stabilità ottimale: per tutti questi casi, è necessario dunque procedere alla Chirurgia Ricostruttiva prima di pensare a qualsiasi soluzione implantare.
La Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) costituisce la tecnica di riferimento per ricostruire volumi ossei adeguati prima o contemporaneamente all'inserimento implantare.
Questa procedura utilizza membrane biocompatibili (riassorbibili o non riassorbibili) e materiali di riempimento per promuovere la formazione di nuovo tessuto osseo.
I biomateriali sostitutivi, come l'osso bovino deproteinizzato o i materiali sintetici, e le membrane riassorbibili in collagene si integrano naturalmente nei tessuti, di fatto facendo da 'ponte' agli osteoblasti per colonizzare anche aree non contigue di osso, e formare dunque strutture coese e resistenti, a guarigione avvenuta.
Con i materiali sintetici biocompatibili, l'osso viene aumentato di spessore e rinforzato: il materiale di sintesi viene colonizzato dagli osteoblasti, che produrranno poi gli osteociti che formeranno una matrice ossea coesa e compatta.
La ricostruzione con osso autologo, prelevato dallo stesso paziente, rappresenta invece un'altra possibilità per la rigenerazione grazie alle sue proprietà osteogenetiche, osteoinduttive e osteoconduttive.
I siti di prelievo intraorale più comuni sono la sinfisi mentoniera, la zona retromolare e le tuberosità mascellari, che forniscono osso di qualità ottimale.
che cos'è e come si esegue il rialzo del seno mascellare?
Il rialzo del seno mascellare rappresenta una delle procedure più sofisticate della chirurgia pre-implantare, necessaria quando l'altezza ossea nel settore posteriore del mascellare superiore è insufficiente.
I seni mascellari sono cavità pneumatiche situate lateralmente alle fosse nasali che si estendono dalla zona premolare a quella molare superiore: il loro scopo è multifunzionale, ma principalmente aiutano la protezione termica e meccanica del volto.

rialzo del seno mascellare
Con l'invecchiamento e in seguito alla perdita degli elementi dentali posteriori, questi seni tendono a pneumatizzarsi (espandersi), riducendo l'altezza dell'osso alveolare disponibile, rendendo dunque difficile il posizionamento degli impianti dentali mascellari.
Esistono due tipologie di rialzo del seno mascellare: il mini-rialzo e il grande rialzo.
Il mini rialzo del seno mascellare (approccio crestale) viene utilizzato quando sono presenti almeno 4-5 mm di altezza ossea residua.
Questa tecnica minimamente invasiva utilizza osteotomi (compattatori chirurgici) che vengono inseriti attraverso l'osteotomia implantare per sollevare delicatamente la membrana sinusale.
Il grande rialzo del seno mascellare (chiamato anche con il termine inglese Sinus Lift) è necessario quando l'altezza ossea residua è inferiore a 4 mm o quando si devono inserire multipli impianti.
Questa procedura prevede l'accesso al seno attraverso una finestra ossea laterale creata nella parete vestibolare del mascellare.
Gli impianti possono essere inseriti contemporaneamente (se c'è sufficiente stabilità primaria) o dopo 6-9 mesi di guarigione per permettere la maturazione del tessuto rigenerato.
Che cos'è la tecnica Split Crest?

incisione e scollamento per via crestale
La tecnica Split Crest (espansione crestale) rappresenta una soluzione chirurgica mini.invasiva per aumentare lo spessore di creste ossee eccessivamente sottili.
Questa metodica è particolarmente indicata quando l'osso alveolare presenta uno spessore inadeguato (cresta a lama, cioè molto sottile) che non permette il posizionamento di impianti di diametro standard.

impianto dentale con tecnica split crest
La procedura consiste nella creazione di un'osteotomia sagittale che divide la cresta ossea in due pareti corticali vestibolorale e palatale/linguale.
Le due pareti ossee vengono quindi allargate progressivamente mediante espansori appositamente progettati, creando lo spazio necessario per l'inserimento degli impianti.
La cavità creata dall'espansione viene riempita con materiale da innesto (osso autologo o tessuto biocompatibile) per stabilizzare il risultato ottenuto.
Gli impianti vengono generalmente inseriti contemporaneamente alla procedura di espansione quando la stabilità primaria è adeguata.
Questa tecnica offre il vantaggio di preservare l'apporto vascolare delle pareti ossee, favorendo la guarigione e riducendo i tempi di trattamento.
I risultati della Split Crest mostrano percentuali di successo elevate (superiori al 95%) quando eseguita con protocolli appropriati e in pazienti selezionati.
Quali sono le tecniche chirurgiche avanzate per casi complessi?
posizionamento di tre impianti dopo tecnica split crest
L'implantologia moderna ha sviluppato tecniche chirurgiche specializzate per affrontare situazioni anatomiche complesse che in passato erano considerate inoperabili.
Gli impianti zigomatici rappresentano una soluzione all'avanguardia per pazienti con grave atrofia del mascellare superiore che non permette l'utilizzo di impianti convenzionali.
Questi impianti, significativamente più lunghi (fino a 52,5 mm), vengono ancorati direttamente nell'osso zigomatico, struttura anatomica estremamente solida e resistente al riassorbimento.
La procedura richiede un'elevata specializzazione chirurgica e viene generalmente eseguita da Chirurghi Maxillo-Facciali o Medici Odontoiatri con specifica formazione in implantologia zigomatica.
Gli impianti pterigoidei vengono utilizzati nella regione posteriore del mascellare superiore, ancorandosi nell'osso pterigoideo situato dietro la tuberosità mascellare.
Questa tecnica permette di evitare procedure rigenerative complesse sfruttando una zona anatomica caratterizzata da osso di buona qualità e densità.
La chirurgia guidata dinamica rappresenta l'evoluzione più avanzata della navigazione chirurgica, utilizzando sistemi di tracking in tempo reale.
Questi sistemi permettono al chirurgo di visualizzare la posizione esatta degli strumenti sovrapposta alle immagini TAC del paziente, garantendo precisioni dell'ordine del decimo di millimetro.
Come si pianifica la Chirurgia Implantare moderna?
La pianificazione pre-chirurgica rappresenta la fase più critica del trattamento implantare, determinando in larga misura il successo dell'intervento.
L'esame clinico dettagliato deve valutare le condizioni dei tessuti molli, la qualità gengivale, la presenza di infezioni attive e la salute parodontale generale (indispensabile per procedere a qualsiasi tipo d'impianto).
La diagnostica per immagini inizia con l'ortopanoramica digitale per una valutazione panoramica delle strutture anatomiche e prosegue con la TAC Cone Beam tridimensionale.
La TAC CBCT fornisce informazioni dettagliate sulla quantità, qualità e morfologia dell'osso disponibile, permettendo la valutazione precisa di strutture anatomiche critiche.
Il software di pianificazione implantare consente la ricostruzione 3D delle arcate dentali e la simulazione virtuale dell'inserimento degli impianti.
Questa pianificazione digitale considera fattori protesici, estetici e funzionali, determinando posizione, inclinazione e dimensioni ottimali degli impianti.
Le dime chirurgiche stereolitografiche trasferiscono la pianificazione virtuale in ambito clinico, guidando il chirurgo durante l'inserimento secondo i parametri prestabiliti.
La chirurgia computer-guidata permette inoltre la prefabbricazione di protesi provvisorie che possono essere applicate immediatamente dopo l'inserimento implantare.
Quali sono i tempi di guarigione nelle diverse tecniche chirurgiche?
I tempi di guarigione variano significativamente in base alla tecnica chirurgica utilizzata, alle condizioni ossee del paziente e alla presenza di procedure rigenerative associate.
L'osteointegrazione degli impianti inseriti con tecniche convenzionali richiede tipicamente 3-4 mesi nella mandibola e 4-6 mesi nel mascellare superiore.
La guarigione dei tessuti molli avviene più rapidamente: la sutura viene rimossa dopo 7-14 giorni e la guarigione superficiale si completa entro 2-3 settimane.
Gli interventi di rigenerazione ossea prolungano i tempi di guarigione: la GBR richiede 4-6 mesi per la maturazione del tessuto rigenerato prima del posizionamento implantare.
Il rialzo del seno mascellare necessita di 6-9 mesi di guarigione per permettere la formazione di osso maturo capace di supportare il carico masticatorio.
La tecnica transmucosa accelera la guarigione dei tessuti molli grazie al minor trauma chirurgico, ma non modifica i tempi di osteointegrazione.
Il carico immediato permette l'applicazione di protesi provvisorie nelle prime 24-48 ore, ma richiede condizioni specifiche di stabilità primaria e compliance del paziente.
Durante tutto il periodo di guarigione, il paziente deve mantenere un'igiene orale scrupolosa e seguire le prescrizioni farmacologiche per prevenire complicanze infettive.
Quali sono i rischi e le complicanze delle diverse tecniche?
Ogni tecnica chirurgica implantare presenta specifici rischi che devono essere valutati e discussi con il paziente durante il processo di consenso informato.
Le complicanze intraoperatorie più comuni includono il sanguinamento eccessivo, la lesione di strutture anatomiche nobili (nervi, vasi sanguigni) e la perforazione di cavità (seno mascellare, fossa nasale).
La mancata osteointegrazione rappresenta la complicanza più temuta, con un'incidenza complessiva inferiore al 5% quando gli impianti vengono inseriti seguendo protocolli appropriati.
I fattori di rischio per il fallimento implantare includono fumo, diabete non controllato, radioterapia precedente, scarsa igiene orale e sovraccarico occlusale.
Le complicanze post-operatorie precoci comprendono dolore, gonfiore, ematoma, deiscenza della sutura e infezione del sito chirurgico.
Le perimplantiti rappresentano la complicanza tardiva più significativa, causate dall'accumulo di placca batterica intorno agli impianti in pazienti con scarsa igiene orale.
Gli interventi di rigenerazione ossea presentano rischi aggiuntivi come l'esposizione della membrana, l'infezione dell'innesto e il riassorbimento del materiale rigenerativo.
Il rialzo del seno mascellare può comportare la perforazione della membrana di Schneider, sinusiti post-operatorie e in rari casi comunicazioni oro-antrali persistenti.
La Chirurgia Implantare moderna è molto avanzata, e può aiutarti
La chirurgia implantare moderna offre un ampio armamentario di tecniche per affrontare praticamente tutte le situazioni cliniche, dalle più semplici alle più complesse.
La scelta della metodica chirurgica deve basarsi su una diagnosi accurata, una pianificazione meticolosa e la valutazione del rapporto rischio-beneficio per il singolo paziente.
L'evoluzione tecnologica ha reso gli interventi implantari sempre più precisi, predicibili e meno invasivi, migliorando significativamente l'esperienza del paziente.
La formazione continua del chirurgo e l'aggiornamento sulle nuove tecnologie rappresentano elementi fondamentali per garantire risultati clinici ottimali e la massima sicurezza per i pazienti.
Il successo a lungo termine dell'implantologia dipende non solo dalla tecnica chirurgica, ma anche dalla corretta manutenzione e dall'igiene orale scrupolosa del paziente nel tempo.
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FAQ (domande frequenti)
La tecnica Two Stage rappresenta il protocollo tradizionale più collaudato, con inserimento dell'impianto coperto dalla gengiva per 3-6 mesi necessari all'osteointegrazione, seguito da una seconda fase chirurgica per avvitare il moncone e realizzare la corona sintetica.
La tecnica One Stage prevede invece l'inserimento dell'impianto che viene lasciato transmucosa, con la testa emergente attraverso la gengiva, riducendo il numero di interventi chirurgici.
Non esiste una tecnica migliore dell'altra: il corretto processo chirurgico è deciso dal Medico Odontoiatra in base alla peculiare condizione clinica del paziente.
Questa metodica prevede la foratura diretta dell'osso attraverso la gengiva senza incisione e sollevamento del lembo muco-periostale.
La precisione è garantita dalla pianificazione digitale 3D basata su TAC Cone Beam e dall'utilizzo di dime chirurgiche personalizzate che guidano con precisione millimetrica posizione, inclinazione e profondità di inserimento.
I vantaggi includono minima perdita di sangue, assenza di punti di sutura, guarigione più rapida, minor dolore post-operatorio e decorso più confortevole, ma richiede condizioni anatomiche favorevoli e non può sempre essere utilizzata.
Il riassorbimento osseo conseguente alla perdita dentale o alla malattia parodontale può compromettere la possibilità di inserire impianti in condizioni di stabilità ottimale.
La Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) costituisce la tecnica di riferimento, utilizzando membrane biocompatibili e materiali di riempimento per promuovere la formazione di nuovo tessuto osseo.
I biomateriali sostitutivi come l'osso bovino deproteinizzato o i materiali sintetici si integrano naturalmente nei tessuti, formando strutture coese e resistenti dopo 4-6 mesi di guarigione.
I seni mascellari sono cavità pneumatiche che con l'invecchiamento e la perdita dentale tendono a espandersi, riducendo l'altezza dell'osso alveolare disponibile.
Esistono due tipologie: il mini-rialzo (approccio crestale) per almeno 4-5 mm di osso residuo, e il grande rialzo o Sinus Lift per altezze inferiori a 4 mm.
Il grande rialzo prevede l'accesso al seno attraverso una finestra ossea laterale, e richiede 6-9 mesi di guarigione per permettere la formazione di osso maturo capace di supportare il carico masticatorio.
È particolarmente indicata quando l'osso alveolare presenta una cresta a lama che non permette il posizionamento di impianti di diametro standard.
La procedura consiste nella creazione di un'osteotomia sagittale che divide la cresta ossea in due pareti, che vengono poi allargate progressivamente mediante espansori, creando lo spazio necessario per gli impianti.
La cavità viene riempita con materiale da innesto e gli impianti vengono generalmente inseriti contemporaneamente quando la stabilità primaria è adeguata, con percentuali di successo superiori al 95%.
Gli impianti zigomatici, lunghi fino a 52,5 mm, rappresentano una soluzione per pazienti con grave atrofia del mascellare superiore, ancorandosi nell'osso zigomatico estremamente solido e resistente al riassorbimento.
Gli impianti pterigoidei vengono utilizzati nella regione posteriore del mascellare superiore, ancorandosi nell'osso pterigoideo di buona qualità e densità.
La chirurgia guidata dinamica rappresenta l'evoluzione più avanzata, utilizzando sistemi di tracking in tempo reale che permettono precisioni dell'ordine del decimo di millimetro visualizzando la posizione esatta degli strumenti sovrapposta alle immagini TAC.
L'esame clinico valuta le condizioni dei tessuti molli, la qualità gengivale e la salute parodontale generale, indispensabile per qualsiasi tipo d'impianto.
La diagnostica inizia con l'ortopanoramica digitale e prosegue con la TAC Cone Beam tridimensionale, che fornisce informazioni dettagliate su quantità, qualità e morfologia dell'osso disponibile.
Il software di pianificazione implantare consente la ricostruzione 3D e la simulazione virtuale dell'inserimento, mentre le dime chirurgiche stereolitografiche trasferiscono la pianificazione in ambito clinico guidando il chirurgo con precisione millimetrica.
L'osteointegrazione degli impianti richiede tipicamente 3-4 mesi nella mandibola e 4-6 mesi nel mascellare superiore, mentre la guarigione dei tessuti molli si completa entro 2-3 settimane.
Gli interventi di rigenerazione ossea (GBR) richiedono 4-6 mesi per la maturazione del tessuto rigenerato prima del posizionamento implantare.
Il rialzo del seno mascellare necessita di 6-9 mesi di guarigione, mentre la tecnica transmucosa accelera la guarigione dei tessuti molli ma non modifica i tempi di osteointegrazione.
Le complicanze intraoperatorie più comuni includono sanguinamento eccessivo, lesione di strutture anatomiche nobili come nervi e vasi sanguigni, e perforazione di cavità come seno mascellare o fossa nasale.
La mancata osteointegrazione rappresenta la complicanza più temuta, con un'incidenza inferiore al 5% quando gli impianti vengono inseriti seguendo protocolli appropriati.
I fattori di rischio includono fumo, diabete non controllato, radioterapia precedente, scarsa igiene orale e sovraccarico occlusale, mentre le perimplantiti rappresentano la complicanza tardiva più significativa.
Consiste nella capacità del tessuto osseo di integrare elementi biocompatibili esterni formando strutture coese senza interposizione di tessuto fibrotico, con legame diretto tra cellule ossee e materiale inerte.
Questo processo è reso possibile dalle caratteristiche delle leghe di titanio medicale, capaci di ossidarsi superficialmente e iniziare un complesso processo d'integrazione con la matrice ossea composta da collagene e fosfato di calcio.
Il legame così formato diventa solido e stabile, impossibile da dividere se non per via chirurgica, permettendo all'impianto di sopportare la pressione masticatoria.
L'Implantologia senza dolore e senza paura, per tutti
L’Implantologia è quella branca iper-specialistica dell’Odontostomatologia che si focalizza sulla riabilitazione dentale dei pazienti mediante protesi fisse biocompatibili, chiamati impianti dentali.
È una specializzazione relativamente recente di tutta la Medicina Odontoiatrica, frutto però di una lunga sperimentazione, partita in maniera abbastanza casuale negli anni ’50 del XX secolo, grazie all’intuizione del Prof. Per-Ingvar Brånemark, dell’Università di Göteborg, in Svezia.
L’Implantologia si basa su un principio medico chiamato osteointegrazione, e l’origine della parola dovrebbe già dare il senso della stessa: ‘integrazione dell’osso (o nell’osso)’.
Per via dell’osteointegrazione, un elemento biocompatibile, ad esempio una vite in una speciale lega di titanio medicale, se inserito nella matrice ossea, viene dall’osso stesso integrato, per un complesso processo biologico che, a guarigione avvenuta, avrà formato una struttura coesa, impossibile da separare se non con un’azione chirurgica.
L’osteointegrazione ha permesso di superare uno dei grandi problemi storici dell’Odontoiatria, cioè l’impossibilità di rimpiazzare i denti perduti con protesi fisse stabili e definitive, e ha spalancato la strada ad una serie di cure e terapie riabilitative un tempo impensabili.
Uno studio amico, su cui puoi fare affidamento per la tua riabilitazione dentale
Lo Studio Dentistico del Dott. Longo è specializzato nell’Implantologia e nella riabilitazione dentale già dagli anni ’90, avendo focalizzato quasi tutta la sua attività clinica e chirurgica proprio nell’affinamento delle tecniche implantologiche moderne, che hanno permesso di offrire ai pazienti terapie riabilitative sempre più precise grazie alla guida computerizzata, sopportabili a livello di disagio, economicamente accessibili (anche per realtà personali in difficoltà economica) e, soprattutto, nella massima sicurezza medica.
Lo studio pone particolare enfasi sulla diagnosi precisa dell’edentulia, cioè la mancanza di denti naturali che spinge il paziente a chiederne il rimpiazzo con le protesi, dando particolare attenzione alla valutazione sia funzionale che psicologica.
Dati pre-operatori precisi supportati da rilievi di ortopantomografia digitale, TAC a fascio conico (Cone Beam) ed attenta valutazione clinica permettono allo studio di somministrare terapie riabilitative di qualità, con l’ausilio della sedazione cosciente, per ridurre al minimo il disagio, il trauma del Dentista o lo stress (comprensibile ed umano) dell’intervento chirurgico.
Nello studio sono presenti, oltre che macchinari elettro-medicali sicuri e periodicamente revisionati, anche tutte le figure necessarie per assicurare al paziente la riabilitazione dentale completa, pure in presenza di casi particolari come la condizione di diabete mellito, l’osteoporosi o di un grave riassorbimento dell’osso alveolare.
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Il Dott. Longo, assieme ai suoi Medici Anestesisti, Chirurghi Maxillo-facciali e Chirurghi Orali, supportato sempre da personale di poltrona specializzato proprio nell’Implantologia, aiuta giornalmente i pazienti che a lui si affidano a ritornare al sorriso e alla corretta masticazione e fonazione, affrontando ogni caso con umanità ed empatia, non dimenticando l’importanza della valutazione individuale e della dignità e del rispetto di ogni esperienza personale.
Puoi affidarti al Dott. Longo e alla sua equipe per la tua esigenza di riabilitazione dentale, consapevole di trovare uno studio dentistico professionale, modernamente organizzato ma con un'anima famigliare ed empatica, che metterà al primo posto la tua salute e il tuo benessere come paziente ma soprattutto come persona, con l'obiettivo di riportarti ad una piena funzionalità non solo dentale, ma anche psicologica.
Lo studio dentistico specialista nell'Implantologia e nella Riabilitazione Dentale
lo Studio Dentistico del Dott. Longo si trova a Milano, in Galleria Unione, 1.
la sede è storica, ed è presente a Milano da oltre 50 anni.
lo Studio Dentistico del Dott. Longo non è un franchising e non è una catena low-cost: è uno studio unico, specializzato esclusivamente nell'Implantologia e nella Riabilitazione Dentale, che offre trattamenti odontoiatrici di qualità, ma con la gestione familiare e l'empatia di un ambiente professionale seppur amichevole.
lo Studio Dentistico del Dott. Longo è nel cuore di Milano, a due passi da Piazza Cordusio, ed è facilmente raggiungibile con la Linea Metropolitana milanese MM3 (Linea Gialla), fermata 'Missori'.
se vuoi raggiungerci in autovettura, ricorda che lo studio è nella Zona a Traffico Limitato di Milano (Area C), quindi ti servirà il pass (clicca qui per tutte le informazioni e per acquistarlo).
se vieni da fuori Milano in treno, puoi scendere alla stazione Milano Centrale e prendere la linea MM3 (Linea Gialla), direzione S. Donato, fino alla fermata Missori.
se vieni invece dalla stazione di Porta Garibaldi, il percorso più breve è quello di prendere la linea MM2 (Linea Verde), direzione Cologno Nord - Gessate, scendere a Milano Centrale, cambiare con la linea MM3 (Linea Gialla), direzione San Donato e scendere alla fermata Missori.
Siamo l'eccellenza odontoiatrica nella ricerca clinica dell'Implantologia e della Chirurgia Orale Riabilitativa.
Il nostro scopo è riportarti a sorridere senza dolore e senza paura, con la Riabilitazione Dentale di alta qualità ad un costo sostenibile.
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Quindi ricorda che...
- l'edentulia è la condizione di mancanza, parziale o totale, degli elementi dentali naturali, e può avere molte origini, sia traumatiche che patologiche;
- un impianto dentale è un sostituto biocompatibile di un dente naturale che, per molti motivi, si è perduto, e la sua funzione è proprio quella di simulare in tutto e per tutto l'elemento dentale perso;
- L'implantologia moderna offre diverse tecniche chirurgiche per ogni condizione anatomica e clinica del paziente;
- La tecnica Two Stage rappresenta il protocollo più collaudato, con l'impianto coperto dalla gengiva per 3-6 mesi di osteointegrazione;
- La chirurgia transmucosa o flapless è mini-invasiva, senza incisioni né punti di sutura, con guarigione più rapida e minor dolore;
- La pianificazione digitale 3D con TAC Cone Beam e dime chirurgiche personalizzate garantisce precisione millimetrica nell'inserimento;
- La Rigenerazione Ossea Guidata (GBR) permette di ricostruire volumi ossei insufficienti prima o durante l'inserimento implantare;
- Il rialzo del seno mascellare risolve l'insufficienza ossea nel settore posteriore superiore, richiedendo 6-9 mesi di guarigione;
- La tecnica Split Crest espande le creste ossee troppo sottili con percentuali di successo superiori al 95%;
- Gli impianti zigomatici (fino a 52,5 mm) offrono soluzioni per atrofie mascellari gravi che un tempo erano inoperabili;
- L'osteointegrazione richiede 3-4 mesi in mandibola e 4-6 mesi in mascella, mentre i tessuti molli guariscono in 2-3 settimane;
- La chirurgia guidata dinamica con sistemi di tracking in tempo reale raggiunge precisioni del decimo di millimetro;
- L'intervento è completamente indolore grazie all'anestesia locale moderna, con durata di circa 30-60 minuti per singolo impianto;
- La mancata osteointegrazione ha un'incidenza inferiore al 5% quando si seguono protocolli appropriati;
- Il carico immediato permette l'applicazione di protesi provvisorie nelle prime 24-48 ore in condizioni specifiche;
- Durante la guarigione è fondamentale mantenere igiene orale scrupolosa e seguire le prescrizioni farmacologiche;
- La scelta della tecnica chirurgica si basa su diagnosi accurata e valutazione del rapporto rischio-beneficio per ogni singolo paziente

Quest'articolo è stato revisionato ed aggiornato dal dott. Alberto Giorgio Longo il giorno:
venerdì 20 giugno, 2025
Il Dott. Alberto Giorgio Longo è un Medico Chirurgo e un Medico Odontoiatra, perfezionato da anni nell'Implantologia e nella Riabilitazione Dentale.
L’implantologia è la soluzione odontoiatrica con un tasso di successo molto elevato (oltre il 95% dei pazienti correttamente trattati), che sostituisce i denti mancanti con impianti dentali biocompatibili, e recupera completamente l'autostima, la disinvoltura e riposiziona correttamente le occlusioni dei delle due arcate dentali, con indiscussi vantaggi sulla masticazione, sulla fonetica, sulla deglutizione e anche sulla postura.
Nello Studio Dentistico del Dott. Longo, attivo a Milano ormai da due generazioni, gran parte dell'attività clinica si concentra sul recupero del sorriso anche in casi difficili, per restituire a tutti l’occasione di sentirsi di nuovo a proprio agio quando si è in compagnia, quando si mangia, senza doversi preoccupare che si sposti una dentiera instabile o che quel dente mancante sia così evidente.
La cura del sorriso è per molti una questione di benessere psicologico, che ha comunque importanti aspetti funzionali su tutto il corpo: una dentatura non completa, cioè in condizione di edentulia (la mancanza di uno o più denti naturali) può portare a condizioni di grande disagio, non solo limitato al cavo orale ma anche a tutto il corpo (persino i muscoli di cervicale e zona lombare).
Il Dott. Longo si è proprio focalizzato, in oltre trent'anni di esperienza diretta e studi clinici, su questa necessità, perfezionando le procedure chirurgiche per garantire una corretta riabilitazione minimamente invasiva, con la migliore tecnologia possibile e accessibile sul mercato.
Il Dottore ha una missione medica, etica e deontologica precisa, che regola da sempre la sua attività clinica e di costante ricerca sull'Implantologia: aiutare tutti i pazienti che soffrono di mancanze dentali più o meno estese ad ottenere una soluzione duratura nel tempo, che concili funzionalità ed estetica, ad un costo d'accesso accessibile e facilitato.
i partner dello studio, per curare il maggior numero possibile di pazienti bisognosi di riabilitazioni dentali
Lo Studio Dentistico del dott. Longo è convenzionato con molte assicurazioni e fondi mutualistici, per servire la più ampia platea di pazienti bisognosi di cure odontoiatriche e riabilitazioni dentali.
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